I binari ferroviari fanno parte della nostra storia contemporanea ormai da tempo, al punto da essere diventati estremamente famigliari.

Come ogni oggetto a noi famigliare, raramente ci chiediamo quale ne sia la provenienza, e ancor più spesso ignoriamo che il loro avvento modificò radicalmente il mondo per come lo conosciamo.

Vediamo come i binari ferroviari hanno cambiato il mondo, e in una seconda battuta come materialmente vengono realizzati oggi.

I binari ferroviari: una rivoluzione

 

I primi binari ferroviari risalgono agli anni ‘20 dell’800 e arrivarono in Italia solo negli anni ‘60 dello stesso secolo.

Inutile dire che l’avvento del trasporto ferroviario ebbe un grandissimo impatto sulla vita quotidiana, sul sistema produttivo e sullo sviluppo tecnico della nostra penisola.

Come per molte altre innovazioni dell’epoca, misero in luce i rapporti di potere che vigevano in diversi contesti sociopolitici. Da un lato i politici più o meno avveduti, dall’altro gli impresari, per finire con gli intellettuali, incuriositi o spaventati dall’innovazione, che hanno animato il dibattito attorno a questo nuovissimo mezzo di trasporto.

Spostare un quantitativo di merci ampio quanto quello consentito dalla ferrovia era prima impensabile.

Quindi, man mano che i vantaggi del nuovo sistema venivano assimilati, si presentava dal punto di vista politico sempre più la necessità di innervare ogni regno e giurisdizione della penisola della giusta rete ferroviaria.

Forma dei binari

La tipica composizione dei binari ferroviari è: 

  • massicciata
  • rotaia 
  • traversine 
  • attacco per la rotaia
  • elementi di collegamento e fissaggio. 

Come si costruisce un binario ferroviario 

Innanzi tutto, il terreno che sarà la futura sede dei binari ferroviari va sottoposto a un accurato drenaggio.

In seguito si posa la massicciata che costituirà il fondo dei binari, e solo in un secondo momento si posizioneranno le traversine ferroviarie in modo che ospitino un doppio binario simmetricamente.

A questo punto si ancora un picchetto alla traversina ferroviaria.

Quindi si passa alla fase importantissima della posa delle rotaie. È qui che si ha cura di lasciare uno scarto tra una rotaia e l’altra, lo stesso scarto che viene percepito da chi viaggia come un piccolo schiocco periodico, che aumenta con l’aumentare della velocità e quindi dei giri delle ruote.

 

Curiosità: sono in pochi a sapere perché viene lasciato questo scarto tra una rotaia e l’altra. la domanda che inmolti si pongono è: perché semplicemente non si crea una rotaia unica?

La risposta se la diedero già i primi posatori di binari ferroviari: per via dell’escursione di temperatura.

I binari ferroviari devono infatti essere performanti e sicuri sia in una notte invernale, sia sotto il solleone d’agosto. La dilatazione termica fa sì che la rotaia d’acciaio con il calore si allunghi, mentre al freddo di restringa. Il millimetrico scarto tra una rotaia e l’altra serve a ovviare a questo problema, consentendo un transito sereno e senza intoppi.

 

Una volta posizionate le rotaie in acciaio, si procede a fissarle alle traversine ferroviarie e ad ancorarle saldamente, di modo che non si spostino.

L’ultimo passaggio consiste nella posa della massicciata superiore, quella che possiamo vedere dall’esterno a contorno dei binari.