Sembra che a breve ci sarà una svolta nella vicenda del tunnel del Gran San Bernardo.

Un momento decisivo in tal senso è stato rappresentato da un tavolo tecnico tenutosi il 14 novembre a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A partecipare vi erano i vertici di Sitrasb, la Società Italiana per il Traforo del San Bernardo controllata per il 63,5% dalla Regione Valle d’Aosta, funzionari ministeriali incaricati del dossier e la presidenza della Regione autonoma a distanza.

La Convenzione bilaterale tra Italia e Svizzera, alla base della co-gestione del tunnel da parte di Sitrasb e della Société Tunnel du Grand-Saint-Bernard SA (TGSB) elvetica, azionarie alla pari in Sisex, scade nel 2034.

La questione per parte italiana è attualmente bloccata in Commissione Europea. Senza il parere favorevole di Bruxelles, Roma non può procedere con la valutazione del rinnovo della convenzione e della concessione.

Dopo il crollo di una parte della volta nel 2017 sono stati necessari dei significativi interventi infrastrutturali. Sono stati regolarmente avviati e completati nei tempi previsti.

Grazie a una nuova pianificazione già avviata dal lato svizzero, l’Italia ha programmato l’inizio dei lavori per settembre 2025, con una scadenza entro maggio 2027. Tuttavia, mancano ancora le risorse finanziarie, subordinate al rilancio della convenzione.

Con i tecnici del Ministero si sta lavorando a una soluzione duplice: si sta discutendo di un possibile allungamento oltre il limite del 2034 e di un finanziamento ponte.

L’importanza del tunnel San Bernardo

Il tunnel del Gran San Bernardo assume una crescente importanza nel sistema di trasporti transalpini, specialmente ora che il tunnel del Monte Bianco è chiuso per interventi di manutenzione. Nel 2022, sono stati registrati oltre 840.000 passaggi, e nel 2023 si prevede che possano aver superato i 900.000.

È in quest’ottica che la recente notizia assume una rilevanza non di secondo piano.