Demonizzare la plastica è abbastanza comune di questi tempi, anche se sfuggono al grande pubblico alcune distinzioni fondamentali. Infatti, non esiste un solo tipo di plastica.

Quando si parla di plastica e riciclo ha senso quindi iniziare a parlare del problema legato allo smaltimento e riciclo dei policomponenti.

Cosa sono i policomponenti

I policomponenti svolgono un ruolo significativo in innumerevoli prodotti, dall’elettronica agli elettrodomestici, dai componenti per autoveicoli ai materiali da imballaggio. 

La loro stessa invenzione si deve al fatto che la combinazione di materiali diversi consenta di ottenere materiali nuovi con caratteristiche composite, oppure più facili da produrre. Qualunque sia il caso del policomponente specifico: se viene utilizzato, significa che probabilmente è per qualche motivo industrialmente più competitivo. 

Infatti i policomponenti sono spesso costituiti da polimeri, molecole di grandi dimensioni formate da subunità ripetute. L’esempio più comune di policomponente è la fibra di vetro, che consiste in una matrice di resina polimerica rinforzata con fibre di vetro.

Perché i policomponenti sono difficili da riciclare?

Un esempio pratico possono essere i materiali elettronici, dove la combinazione di plastiche e altri materiali nei dispositivi elettronici rende difficile estrarre in modo efficiente i componenti preziosi e riciclabili.

Inoltre, il forte legame tra i diversi componenti dei policomponenti ne migliora le proprietà meccaniche, ma crea anche un ostacolo al riciclaggio, perché parliamo di adesivi e resine. 

Infine, vi è una generica mancanza di standardizzazione dei policomponenti, che rende la regolamentazione più difficile, e di conseguenza anche lo smaltimento. 

A differenza di materiali omogenei come le bottiglie di plastica o le lattine di alluminio, i policomponenti richiedono metodi di riciclaggio personalizzati, specifici per la loro particolare composizione.

Le difficoltà nel riciclaggio della plastica

Parlando della difficoltà nel riciclaggio dei policomponenti non possiamo non menzionare una difficoltà addittiva: quella del riciclaggio della plastica.

Esistono numerosi tipi di polimeri utilizzati nella produzione di plastica, come il polietilene (PE), il polipropilene (PP), il cloruro di polivinile (PVC) e il polistirene (PS). Ogni tipo di polimero ha strutture chimiche, pesi molecolari e proprietà fisiche diverse, il che li rende incompatibili tra loro durante il processo di riciclaggio.

Tutti questi diversi tipi di plastica possono subire contaminazione da residui di cibo, oli, sostanze chimiche o altri materiali, rendendo difficile un riciclo efficace. La selezione dei diversi tipi di plastica in base alla loro composizione polimerica è fondamentale, ma richiede tecnologie sofisticate, come sensori ottici e sistemi di selezione automatizzati, per identificare e separare accuratamente i vari tipi di plastica.

In più le materie plastiche vengono comunemente miscelate con additivi e riempitivi per modificarne le proprietà, migliorare le prestazioni o conferire caratteristiche specifiche. Abbiamo i plastificanti, i ritardanti di fiamma, i coloranti e gli stabilizzanti, che possono ostacolare il processo di riciclaggio. 

Anche le proprietà termiche della plastica rappresentano una sfida per il riciclaggio. I diversi tipi di plastica hanno punti di fusione diversi e il calore eccessivo può degradare le catene polimeriche, compromettendo la qualità del materiale riciclato. La necessità di bilanciare temperatura e tempo di lavorazione diventa fondamentale per evitare la degradazione della plastica durante il riciclo.

Infine, va considerata la scarsa qualità del prodotto finale del riciclaggio della plastica: quando le plastiche dello stesso tipo vengono separate per il riciclo, i polimeri e gli additivi residui dell’uso precedente del prodotto possono rimanere nel materiale riciclato, compromettendone la qualità. Il raggiungimento di elevati livelli di purezza nella plastica riciclata richiede dei processi di separazione e purificazione costosi e onerosi in termini di risorse, che in alcuni contesti diventano insostenibili.

Come combattere la difficoltà di riciclo dei policomponenti?

Innanzi tutto, come indicato in diversi contesti dall’Unione Europea, è opportuno che gli oggetti messi in produzione siano sottoposti a una progettazione specifica nell’ottica di rendere il riciclo più facile. 

Inoltre, il consumatore finale potrebbe essere sensibilizzato ad evitare questo tipo di materiali per il packaging dei propri prodotti alimentari.

Mentre infatti in alcuni settori come l’edilizia stradale la stabilità del prodotto finale e quindi la sicurezza degli utenti della strada è saldamente legata all’utilizzo di policomponenti (come il GFRP), nella grande distribuzione organizzata il discorso è differente. Le alternative esistono!

È in questo frangente che le aziende hanno una grande responsabilità, che va oltre l’accounting ambientale, e che riguarda anche la corretta promozione, presso i propri clienti, dei materiali che più sono in linea con ideali di sostenibilità ambientale.