In occasione della prima tranche di fondi da pochi giorni rilasciata all’Italia per il PNRR, uno sguardo d’insieme è d’obbligo, soprattutto sul fronte delle strade.
In particolare è importante porre in luce i 450 mln del Piano Complementare, stanziati per il monitoraggio dinamico di ponti, viadotti e tunnel ad Anas e ai concessionari autostradali.
I 450 milioni alle strade con il Piano Complementare
È di metà aprile 2022 la notizia che il ministro Giovannini ha firmato il decreto che ripartisce le risorse dei 450 milioni destinati alla sicurezza di ponti, viadotti e tunnel sulla rete viaria nazionale principale. In particolare, si parla di realizzazione e messa in atto di un monitoraggio dinamico che consenta il controllo da remoto.
In un’epoca in cui la digitalizzazione consente di sgravarsi dalla necessità di presenza fisica nei luoghi, ma soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è in grado di soppiantare molte mansioni di tipo più operativo, questa notizia trova un riscontro generalmente positivo.
In particolare, nel decreto appena firmato da Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, le risorse vengono assegnate all’Anas e ai concessionari autostradali e quindi ripartite per le diverse annualità:
- 25 milioni di euro erano destinati al 2021
- 50 milioni sono previsti per il 2022
- 100 milioni è la cifra di 2023, 2024 e 2025
- Si torna invece a 75 milioni per il 2026.
Il tipo di programmi finanziati dal decreto
Entrando più nello specifico degli interventi finanziati, scopriamo che i programmi prevedono un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi per 12.000 opere d’arte sulla rete stradale principale. Tra queste, a 6.500 verrà applicato il monitoraggio dinamico con controllo da remoto che abbiamo menzionato poco sopra.
In sostanza, il monitoraggio prevede di gestire la sicurezza mediante l’analisi della rete, sopralluoghi periodici, digitalizzazione di tutto il flusso di lavoro, ma soprattutto classificazione delle priorità e attuazione degli interventi.
È importante anche sapere che le risorse possono confluire sull sale di controllo per la verifica da remoto delle strutture.
Per 200 di esse dovrà essere adottato BIM (Building Information Modeling), un modello molto utilizzato nella sicurezza dei cantieri in quanto consente di ricostruire in digitale un ambiente, con tutte le proprie caratteristiche fisiche e con la possibilità di alterarle in un ambiente fisicamente simile alla realtà.
Quali opere rientrano nel monitoraggio dinamico?
Spetta ai concessionari autostradali il compito di stilare dei piani d’intervento che contengano un elenco delle opere soggette al monitoraggio dinamico.
Tale elenco verrà in un secondo momento sottoposto all’approvazione del Mims, che si consulterà con l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa).