Sebbene gli standard ambientali a cui devono sottostare le aziende operanti nella manutenzione stradale siano oggi molto più alti che in passato, il problema dell’impatto ambientale dell’urbanizzazione è tutt’altro che risolto.

Il numero di individui sul pianeta cresce e le persone si affidano sempre più alle automobili per il trasporto quotidiano. 

Solo negli Stati Uniti abbiamo oltre 4 milioni di miglia di strade e si stima che il 20% del territorio del paese sia attraversato da strade; per l’Europa in generale la densità abitativa è maggiore, e le strade sono ugualmente una componente che può diventare problematica per la flora e la fauna autoctone.

I motivi per cui le strade possono essere un problema ecologico

Quando gli animali attraversano le strade, spesso muoiono. Infatti, la mortalità stradale è la principale fonte di mortalità per molte popolazioni di animali selvatici e si stima che 1 milione di vertebrati muoia sulle strade ogni giorno negli Stati Uniti. Per alcune specie una mortalità elevata mette a rischio una già precaria presenza sul territorio, e si tratta quindi di un fenomeno da tenere monitorato.

In alcuni casi, inoltre, la strada attraversa l’habitat preferito di un animale, e qui le possibilità di mortalità stradale aumentano. 

Un esempio sono alcune popolazioni di rospi, e anfibi in generale, che durante le proprie migrazioni stagionali si ritrovano obbligati a dover attraversare il manto stradale. Oppure le volpi femmine, che dopo ogni nuova cucciolata tendono ad effettuare più spostamenti per uscire e rientrare nella tana.

Poi, non tutte le specie animali scappano efficacemente da un’auto in corsa: i gatti e i serpenti rimangono abbagliati e si immobilizzano, le tartarughe si ritirano nel loro guscio, il che le porta a rimanere sulla strada più a lungo e ad aumentare il rischio di investimento. 

Habitat modificato da una strada

Poniamo il caso di una strada che attraversa una foresta: la porzione di foresta che circonda la strada si modifica, con conseguenze ad esempio per gli uccelli, poiché i tassi di predazione sui nidi degli uccelli sono a volte più alti negli habitat di margine. I predatori infatti vedono e raggiungono meglio i nidi degli uccelli ai margini dell’habitat, dove la copertura della foresta offre meno protezione ai nidi.

L’inquinamento

Ultimo ma non meno importante, l’inquinamento può costituire un fattore di rischio ambientale per gli animali. Abbiamo i residui dei sali antighiaccio, residui di pneumatici, olio motore, ma anche inquinamento luminoso e inquinamento acustico.

Entrando nei dettagli di ognuno di questi singoli tipi di inquinamento emergono scenari poco rassicuranti: ad esempio, i frammenti di sostanze estranee possono venire ingeriti dalla fauna e provocare scompensi digestivi, riproduttivi e di conseguenza evolutivi. I segnali audio, come i clacson o i rumori delle auto di passaggio, interferiscono con la comunicazione animale, soprattutto quella dei volatili e degli anfibi, che si ritrovano ad avere una ridotta probabilità di accoppiamento.

Ciò risulta, di nuovo, in una modifica evolutiva.

Infine anche l’inquinamento luminoso non è da sottovalutare: molti animali basano le proprie attività biologiche sui ritmi circadiani, e l’alterazione della luce notturna può influenzarli negativamente, creando confusione. Ad esempio, molti volatili mattinieri iniziano a cantare nel mezzo della notte, i pipistrelli confondono le proprie abituali rotte, gli anfibi possono modificare le proprie tempistiche di metamorfosi.

Inoltre, abbiamo già visto come i fari risultino accecanti per molte specie e le portino alla morte per investimento.

L’invasione delle specie

Vi è un ultimo aspetto da considerare quando si parla di inquinamento delle strade: la diffusione preferenziale di alcune specie a sfavore di altre. È questo un fenomeno che fa parte del ciclo naturale, e che accomuna ad esempio la strada ad altri habitat come il fiume, con la differenza che la creazione dell’ambiente fluviale è senz’altro più lenta e graduale.

Conclusione

Fatte queste considerazioni, è evidente che chi si occupa di ripristino e costruzione di strade e gallerie stradali è tenuto a prestare un’attenzione particolare a queste criticità, adoperandosi per limitarle quanto più possibile.