Isolare una strada, che sia o meno a lunga percorrenza, è una priorità per garantire il benessere dei cittadini che vi abitano intorno. Per questo le barriere acustiche stradali sono un elemento così importante, un segno di rispetto della società civile che valica le esigenze di comunicazione (stradale, in questo caso), di un Paese.

L’inquinamento acustico stradale è un problema serio, e in questo breve articolo vedremo come si combatte con la tecnologia delle barriere acustiche stradali.

Come funziona l’inquinamento acustico

In un contesto stradale, l’inquinamento acustico può essere di vari tipi ed avere diverse intensità. La fonte di inquinamento acustico sono le onde sonore prodotte dalle auto che passano su una strada, che tendono ad intensificarsi con la frequenza di percorrenza e la velocità. 

In poche parole, questo è il motivo per cui in autostrada sono necessarie le barriere antirumore, come prevede la normativa di riferimento.

L’effetto delle barriere acustiche in autostrada

Il pannello fonoassorbente/fonoisolante limita la propagazione di queste onde sonore. Dobbiamo immaginare la trasmissione sonora in senso fisico, e vedere le auto che passano come la sorgente che trasmette alla casa situata sulla curva, dove si trova il ricevitore: le orecchie umane che per via aerea percepiscono il segnale. 

È proprio in questi punti critici che abbiamo le prove di efficacia delle barriere antirumore: ponendo un ricevitore sulla barriera autostradale, vicino alla fonte del rumore, e uno oltre la barriera, dove si trova un’ipotetica abitazione, i risultati di pressione sonora sono più bassi nel secondo caso. Segno che i pannelli antirumore funzionano a livello di riduzione dei decibel. 

Le soglie di accettabilità

Le soglie massime di rumore consentito nei centri abitati sono variate nel tempo, e hanno cercato sempre di più di adeguarsi alle nuove necessità sia produttive, sia di tutela della salute della cittadinanza. 

Come linea di massima possiamo citare l’Agenzia Europea per l’Ambiente, che mette due limiti di decibel massimi: 

  • 65 decibel per gli ambienti esterni;
  • 55 decibel per le zone di nuova edificazione.

A che punto sono le città italiane con l’adeguamento a questi limiti?

Secondo i dati di un report del centro studi Amplifon (fonte: AdnKronos) quasi il 30% delle misurazioni fatte nella città di Milano è oltre i 76 decibel. 

Il risultato deriva dall’analisi delle 1100 rilevazioni fatte dagli utenti della applicazione ‘Listen Responsibly’, progettata da Amplifon con l’obiettivo di capire l’esposizione acustica delle città italiane. 

Si tratta di centri città, questo è vero, e non di periferie che sottostanno al passaggio di autostrade o strade a lunga percorrenza, però il concetto è simile: bisogna tutelare l’udito delle persone, già messo a dura prova dagli effetti della produttività.

Fonoassorbente o fonoisolante: la differenza

Innanzi tutto, va fatto un distinguo tra tipi di barriere antirumore. Un materiale fonoassorbente, come rivela il nome, può assorbire alcune frequenze delle onde sonore senza rifletterle altrove. Queste frequenze specifiche non verranno quindi riverberate, e non costituiranno una fonte di rumore per l’ambiente circostante. 

Per capire la differenza con i materiali fonoisolanti si può immaginare uno studio di registrazione musicale: qui la barriera fonoassorbente consente di avere un suono pulito degli strumenti e delle voci, senza fastidioso eco o rimbombo del suono. Spesso sono pareti riempite da lana di roccia, che come molti altri materiali fibrosi e lanosi contribuisce alla fonoassorbenza.

Invece, la barriera fonoisolante o insonorizzante protegge un ambiente dai rumori esterni, e diventa quindi la soluzione migliore per un privato che desideri isolare la propria casa dai rumori.

Come sono fatte le barriere acustiche stradali

Le barriere antirumore posizionate in strada devono rispondere a caratteristiche di fonoassorbimento, ma non solo. Spesso sono anche anti-vibrazione, e devono presentare una particolare capacità di resistenza chimica e fisica operata dagli agenti atmosferici.

Possono essere di un unico materiale oppure composite, e di norma sono composte da pannelli intercambiabili.

Hanno spesso una rientranza sommitale che tende verso l’interno, che consente di assorbire anche le onde sonore che dalla strada si dipartono verso l’alto.

Inoltre, spesso hanno porte di emergenza fonoisolanti, oppure entrate e uscite per gli addetti ai lavori stradali. 

Materiali

Elenchiamo qui di seguito i materiali di cui normalmente si compongono i pannelli stradali oggi in commercio. L’elenco che segue comprende tutti i tipi di pannelli, non solo quelli utilizzati da Soteco Srl, quindi va preso come generale e didattico.

I materiali più comuni sono:

  • Cristallo
  • PMMA (Metacrilato)
  • Acciaio Corten
  • Acciaio zincato
  • Alluminio
  • Lana di roccia
  • Calcestruzzo
  • Poliuretano espanso
  • Legno
  • Pvc
  • Policarbonato (un polimero termoplastico) 

Risultato estetico delle barriere acustiche stradali

Non basta scegliere il materiale corretto per le esigenze meccaniche della barriera. È necessario anche integrare i pannelli con l’ambiente circostante e renderli gradevoli alla vista.

Oggi l’edilizia stradale si orienta sempre di più nella direzione della fauna e della flora, mirando a disturbarla il meno possibile. Anche per questo i colori di verniciatura dell’acciaio tendono a colori pastello, o comunque che imitano quelli della natura circostante, ove possibile.

In alcuni casi, le barriere antirumore presentano forme particolari, quasi di design: è il caso delle strutture “a canne d’organo”, oppure listate, o infine simile a del groviera e fatte in pvc.

Spesso le barriere antirumore sono dotate di inserti trasparenti, a volte con sagome di uccelli in volo.

Altre volte sono più semplici, con una struttura a griglia.

Come misurare l’efficacia di una barriera?

Soteco Srl si occupa di messa in opera di barriere antirumore stradali e autostradali da oltre 30 anni. A questa pagina sono disponibili i nostri contatti.