Siamo abituati a concepire il concetto di percezione come un fattore soggettivo e in qualche misura irrazionale. Sicuramente non tendiamo ad associare un modello matematico di analisi quantitativa del rischio in galleria stradale con il concetto di “ percezione”.

Invece, il concetto di percezione del rischio è ben chiaro e presente sia nella normativa sia tra gli operatori che hanno a che fare ogni giorno con opere ingegneristiche e di manutenzione che andranno a contatto con il pubblico, e quindi la cui valutazione del rischio ha un diretto impatto sociale.

Vediamo quindi a grandi linee cos’è e come si calcola la percezione del rischio.

Come nasce il concetto di percezione del rischio

L’analisi del rischio in generale comprende due fasi:

1) L’analisi qualitativa, che soppesa la probabilità di un accadimento di rischio

2) L’analisi quantitativa, che valuta come i diversi parametri numerici di probabilità interagiscono tra loro e quali contromisure si possono prendere per evitare che la probabilità di rischio sia troppo elevata.

Il concetto di percezione del rischio subentra qualora si calcoli ad esempio la probabilità di un determinato accadimento. La percezione soggettiva influisce in larga misura sulla valutazione di una probabilità.

È evidente che è importante ridurre la percezione soggettiva al minimo e basarsi piuttosto su analisi statistiche e raccolte precise di dati, ove possibile.

Quando non sono presenti tali raccolte dati, o sono inficiate da evitabili o inevitabili difetti di raccolta, la percezione del rischio potrebbe anche derivare dalla valutazione di un’organizzazione rilevante nel settore. In quel caso la percezione del rischio è l’oggetto di una mediazione tra diversi soggetti, le loro esperienze e le loro valutazioni.

Cosa significa propensione al rischio

Bisogna inserire nell’equazione anche un altro elemento, che è quello della propensione al rischio

Come si calcola infatti la gravità di un evento? 

Innanzitutto, con solida esperienza e dati statistici, ma anche con la percezione personale che abbiamo nominato poco sopra e con la propensione al rischio individuale o di un’organizzazione di settore. 

Influisce molto sulla propensione al rischio anche il valore economico dell’oggetto di cui stiamo parlando: è evidente che un oggetto di grande valore merita una tutela più accurata.

In generale ogni settore, anche quello della manutenzione delle gallerie stradali, ha delle linee guida da seguire per facilitare l’analisi del rischio e limitarne i fattori soggettivi.

Percezione del rischio e analisi di operabilità

Quando si parla di percezione del rischio è fondamentale parlare anche di analisi di operabilità, la cosiddetta HAZOP, HAZard and OPer­ability analysis, che nasce per analizzare le anomalie di funzionamento in determinate strutture industriali. Queste anomalie possono essere dovute sia a guasti dell’impianto sia ad errori umani. In seguito a questo tipo di analisi vengono sviluppati dei protocolli operativi che comprendono ad esempio dispositivi di protezione individuale o procedure di sicurezza o formazione specifica per i dipendenti, e altri. 

Possiamo dire che il comparto della prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro sia ad oggi uno di quelli più attivi sul fronte dell’analisi del rischio e della percezione del rischio.

Un aspetto molto importante dell’analisi di operabilità è che di norma viene svolta da un team di esperti multidisciplinare.

Un’altra tecnica di analisi di operabilità molto interessante è la FMECA (Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis): quest’ultima si basa sulla divisione in blocchi elementari di un sistema. Questa frammentazione consente di analizzare il rischio, di individuare le anomalie di funzionamento e le relative cause ma anche e soprattutto di individuare gli effetti dei malfunzionamenti. 

Solo con una simile scomposizione è possibile attuare i controlli necessari per prevenire il fatto.