I tiranti sono elementi meccanici che servono, come suggerisce il termine, ad ancorarsi a una superficie, e tenerla in tensione (tirata) al verificarsi di determinate circostanze.

Tiranti attivi e passivi non hanno in sé una differenza strutturale, ma il tirante attivo viene caricato all’atto della posa, il tirante passivo no, perché serve strutturalmente solo in determinate circostanze di sforzo. Prima di analizzare meglio tale differenza, vediamo di cosa si compone generalmente un tirante.

Composizione

Tutti i tiranti, attivi o passivi che siano, presentano una guaina esterna che va a contatto con il terreno, con gli agenti atmosferici o comunque con tutte le strutture interessate dall’attraversamento del tirante. Oltre alla guaina, all’interno ogni tirante presenta un meccanismo di tiraggio detto “armatura”.

A livello strutturale le parti di un tirante sono:

  • Tratto attivo
  • Tratto libero
  • Testata di ancoraggio

La testata di ancoraggio, per quanto riguarda la manutenzione stradale ma anche molte altre opere di natura meccanica, è costituita da alcuni elementi di bloccaggio, e da una piastra di ripartizione. Questa testata di ancoraggio va direttamente a connettersi con l’armatura del tirante.

Una differenza importante tra tiranti è, oltre alla natura attiva o passiva, anche quella provvisoria o definitiva. Quest’ultima influenza infatti la loro composizione e tenuta nel tempo.

Infine, i tiranti possono essere distinti in base al numero di trefoli che presentano: si va generalmente da 2 a 4 trefoli, con un guadagno crescente in termini di stabilità e tenuta.

Differenze principali tra tiranti attivi e passivi

Innanzi tutto, nei tiranti passivi la sollecitazione di trazione non è altro che una reazione alla deformazione di ciò che è stato ancorato al tirante.

Ad esempio, il tirante di un ammasso roccioso entra in tensione solo nel momento in cui la tensione corticale dell’ammasso roccioso viene meno, e per ragioni geo-meccaniche il masso a cui è ancorato il tirante tende a discostarsi dalla sua sede originale.

Invece in un tirante attivo, come detto all’inizio, la trazione viene sollecitata fin dalla messa in posa dell’opera.

Va aggiunto che in molti casi invece del consueto tirante a refoli in acciaio vengono usate delle barre.

Alcuni usi dei tiranti nell’edilizia stradale

I tiranti sono un elemento fondamentale per quanto riguarda la costruzione e manutenzione strade. L’ancoraggio di un’opera deve infatti essere una certezza e garantire una certa stabilità, quindi l’elemento meccanico del tirante (sia attivo sia passivo) è largamente utilizzato per diversi scopi. 

Citiamo solo i più comuni:

  • Ancoraggio di muri di sostegno
  • Ancoraggio di paratie
  • Sostegno dei fronti di scavo
  • Consolidamento di pareti rocciose soggette a caduta massi, distacco detriti o vere e proprie frane.

Oltre a questi utilizzi, vediamo nelle nostre città diversi usi di tiranti permanenti nell’edilizia: quando gli elementi strutturali vengono lasciati a vista, è possibile intuire – anche per chi non conosce le leggi della meccanica e della stabilità – tutta la straordinaria importanza di questi elementi funzionali per la nostra vita quotidiana e la nostra sicurezza.