Una zona sismica è un’area geografica classificata in base alla probabilità e alla frequenza dei terremoti. Questa classificazione è fondamentale per la pianificazione urbanistica e per le normative edilizie, poiché determina le misure di sicurezza necessarie per costruire edifici resistenti ai terremoti.

Classificazione delle Zone Sismiche in Italia

In Italia, le zone sismiche sono classificate in quattro categorie principali, in base al livello di rischio sismico. Questa classificazione è stabilita dalla Protezione Civile e si basa su studi storici e geologici.

Nello specifico, le zone sono:

  • Zona 1: Area con pericolosità sismica alta, dove possono verificarsi terremoti molto forti. Fanno parte di questa zona la Calabria, la Sicilia orientale, come anche alcune zone dell’Appennino centrale;

  • Zona 2: Area con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti forti. In questa area abbiamo l’Abruzzo, il Molise e parte dell’Emilia-Romagna;

  • Zona 3: Area con pericolosità sismica bassa, dove possono verificarsi terremoti moderati. Sono collocate in questa area la Puglia, parte del Veneto e alcune aree della Lombardia;

  • Zona 4: Area con pericolosità sismica molto bassa, dove i terremoti sono rari e di bassa intensità. Ad esempio, la Sardegna, parte della Lombardia, parte del Piemonte.

Le norme relative alla costruzione in area sismica

La normativa per la costruzione in un’area sismica è molto rigorosa. Il primo insieme di regole da considerare sono le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC). Le NTC, aggiornate periodicamente, stabiliscono i criteri di progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni in zona sismica.

In più, vi è la classificazione sismica: ogni Comune italiano deve avere un piano di classificazione sismica che determina i criteri di costruzione e intervento in base alla zona sismica.

Bisogna poi considerare una serie di regole di progettazione antisismica: gli edifici devono essere progettati e costruiti con dei materiali e tecniche costruttive che aumentano la resistenza alle scosse sismiche. Inoltre, gli edifici già esistenti in zone ad alto rischio devono essere adeguati sismicamente e sottoposti a continue verifiche.

In caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni, è necessario ottenere un certificato di idoneità sismica.

Piani d’emergenza per le aree sismiche

Quando le cronache ci parlano di un disastro sismico, spesso le notizie sono accompagnate da quelle relative alla gestione dell’emergenza, da parte della Protezione Civile, ad esempio, dell’Esercito, delle Forze dell’Ordine e in qualche caso da volontari.

Dietro questi interventi ci sono dei precisi piani di emergenza, che ogni comune italiano è tenuto a sviluppare per affrontare i rischi sismici. Questo piano deve contenere una mappatura dei rischi, con identificazione delle aree a maggior rischio e delle strutture più vulnerabili (scuole, ospedali, edifici pubblici, ecc.), oltre a specifiche procedure di evacuazione e gestione delle forze che interverrebbero in caso di emergenza.

L’importanza dell’informazione e dell’esercitazione

Il nostro territorio è stato soggetto negli anni a diversi episodi sismici, alcuni dei quali, purtroppo, tragici.

Ecco perché è di fondamentale importanza mettere costantemente in campo delle campagne di informazione per sensibilizzare la popolazione sui comportamenti da adottare in caso di terremoto, ed eseguire delle esercitazioni periodiche per la popolazione e per i servizi di emergenza.