Succede pressoché in ogni città italiana. Laddove prima per spostarsi in bicicletta bisognava lottare contro auto a tutta velocità, barriere architettoniche e aree pedonali, oggi sembrano fiorire quasi ovunque nuove corsie per gli utenti della strada con il miglior rapporto velocità/potere inquinante.
La bicicletta viene spesso additata come il mezzo del futuro, e a ragion veduta: non inquina, se non con le emissioni dell’usura meccanica (ruote che scorrono sull’asfalto, freni, ecc), e anche quando consuma energia elettrica garantisce comunque emissioni zero mentre circola. Per questo la bicicletta diventa il mezzo più indicato per la città, dove mantenere le emissioni basse è una priorità.
Ma la bicicletta consente anche di spostarsi in ambienti più naturali e di goderli in modo sano e più “lento” rispetto ad auto e moto.
Sono considerazioni generiche e condivisibili da tutti, ma non sono il motivo diretto per cui le città italiane si stanno riempiendo di piste ciclabili.
Perché ci sono così tante piste ciclabili in Italia?
L’Unione Europea ha incentivato gli spostamenti tramite bici, e questo è il motivo principale per cui nelle nostre città sono fiorite corsie extra, promiscue o dedicate, solo dipinte sull’asfalto oppure delimitate da siepi o spartitraffico.
Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha pubblicato a partire dal gennaio 2022 diversi decreti attuativi per potenziare le ciclabili, ma lo stimolo viene ancor più da lontano: si tratta del PNRR.
Possiamo fissare un inizio al DM Ciclovie urbane – n. 509 del 15 dicembre 2021 – per cui i Comuni interessati al finanziamento per realizzare nuove ciclovie urbane avrebbero potuto presentare istanza per le risorse disponibili entro 20 giorni dalla pubblicazione della nota – quindi fino al 7 febbraio 2022. In questo lasso di tempo i progetti sono fioccati.
I fondi stanziati per le ciclovie in Italia
Si tratta globalmente di 600 milioni di euro per il potenziamento e creazione ex novo delle ciclovie in Italia. Si tratta di un intervento di tipo misto, ovvero verranno potenziate sia le ciclovie turistiche sia quelle urbane.
Di questa cifra, 200 milioni sono dedicati alle piste ciclabili urbane, con l’obiettivo della realizzazione di almeno 570 km nelle 45 città italiane con popolazione superiore ai 50mila abitanti e dove ci sono università con almeno 5mila studenti. La metà delle risorse è destinata al mezzogiorno.
La crescita delle ciclabili in numeri
È l’istituto di ricerca Openpolis a fornire un quadro dettagliato del reale impatto di queste misure, calcolando quanto sono cresciute le ciclabili nelle tre macro aree Nord, Centro e Sud.
Dal 2013 al 2019 viene registrata una crescita delle ciclabili in tutto il Paese, con qualche distinguo: al Nord +20,8%, nel collinoso centro +18,3%, e del +44,4% al Sud, dove la situazione delle ciclabili era la più drammatica.
È plausibile che tale miglioramento continui, e che sul nostro asfalto comincino a comparire sempre più disegni stilizzati di persone che inforcano una bicicletta.