Il drenaggio dell’acqua è un processo con diversi campi di applicazione.
In un periodo storico in cui l’argomento della siccità comincia ad essere sempre più menzionato, scopriamo che alcuni governi cercano di contrastare la desertificazione con un opportuno ri-utilizzo delle acque di drenaggio.
In questo articolo vedremo il caso del governo egiziano.
Quale tipo di drenaggio
Esistendo diversi tipi di drenaggio, conviene ricordare che qui parleremo di drenaggio agricolo.
Gli agricoltori del governatorato di Beheira, nella parte settentrionale del Delta del Nilo, hanno un bisogno costante di acqua per l’irrigazione. Il programma regionale del GIZ, “Adattamento ai cambiamenti climatici nel settore idrico
al cambiamento climatico nel settore idrico nella regione MENA”, è un modo per cercare di rispondere a questo bisogno.
Si tratta di un programma messo in atto nel Delta del Nilo settentrionale, dove l’aumento dell’efficienza idrica avviene per mezzo del riutilizzo dell’acqua di drenaggio agricolo. L’obiettivo principale è migliorare la disponibilità di acqua per l’irrigazione, unendo l’acqua drenata all’acqua pura.
La popolazione egiziana è stimata in 89 milioni di persone nel 2015, e dovrebbe aumentare a 105 milioni nel 2030.
Il Paese dipende dal fiume Nilo come principale e quasi esclusiva fonte di acqua dolce. La valle del Nilo e il suo delta sono le aree di produzione agricola più importanti e, di conseguenza, la densità di popolazione è estremamente elevata, stimata in 1.540 abitanti per km² (2015). Gli agricoltori cercano di incrementare la loro produzione, ma l’acqua per l’irrigazione scarseggia, soprattutto durante la stagione estiva. Chiaramente, il cambiamento climatico aggrava la vulnerabilità e spinge gli agricoltori a ricorrere ad acque non perfettamente salubri direttamente dai canali di drenaggio agricolo.
In realtà una modalità di drenaggio migliore consentirebbe di risolvere, quantomeno parzialmente, il problema.
La soluzione: il corretto recupero delle acque di drenaggio agricolo
Nella sua Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, l’Egitto ha identificato il riutilizzo delle acque di drenaggio agricolo come una delle scelte più promettenti per contrastare il problema, con una sperimentazione nel distretto di Mahmoudia, all’interno del governatorato di Beheira, tramite l’utilizzo di un’unità di pompaggio mobile (l’esperimento è iniziato, più precisamente, nel 2013).
Le colture principali erano riso, grano, mais, trifoglio e ortaggi, e le acque non si presentavano come inquinate da industrie circostanti o dallo scarico rifiuti, né tantomeno come salinizzate – mentre questo problema si presenta in altre regioni della stessa area – ed ecco perché è fondamentale un monitoraggio accurato della qualità delle acque drenate.
Un altro vantaggio di questo progetto è ridurre i costi degli operatori locali, grazie ad un’economia di scala: la pompa grande valida per tutta l’area costa ai contadini sicuramente meno del pompaggio individuale, svolto con attrezzi di calibro più piccolo e più energeticamente dispendiosi.
Limitazioni
D’altra, un’unità di pompaggio mobile, per risultare efficiente anche economicamente, deve risultare vicina a un canale di alimentazione e di drenaggio.
I rischi connessi sono la salinizzazione lenta e graduale dei terreni irrigati, l’accumulo di sostanze chimiche pericolose (se l’acqua di drenaggio è inquinata) e problemi igienici (se il drenaggio è contaminato da feci umane, ad esempio).
A livello tecnico, questo progetto ci ha dimostrato quanto sia importante in un drenaggio di questo tipo un monitoraggio regolare della qualità dell’acqua e la protezione dell’acqua di drenaggio dall’inquinamento domestico e di altro tipo – smaltimento dei rifiuti compreso. A livello di manutenzione, sono necessari controlli e interventi regolari, oltre all’alimentazione ininterrotta della pompa, ed è fondamentale garantire il funzionamento in base alla domanda e una disponibilità d’acqua costante e affidabile.