Una rete che sostiene con la propria forza il manto stradale e che si costituisce di materiali sintetici di vario tipo: questa è una definizione in estrema sintesi dei “geosintetici”, una seria di materiali per l’edilizia che si presentano come reticolati da “stendere” per sostenere con la propria struttura l’asfalto sovrastante, o più in generale opere di geotecnica, dove si pongono a contatto con il terreno – e da qui peraltro deriva il loro nome.

Si tratta di un reticolato, quindi di una struttura relativamente semplice, che ultimamente sta riscuotendo un successo sempre crescente presso diverse categorie e classi di progetto in parte per il prezzo contenuto, rispetto ad altri materiali di destinazione analoga, e insieme per la maggiore adattabilità meccanica a diversi usi.

Materiali

I materiali più comunemente utilizzati per queste fibre o filati sono polimeri come il polietilene, il poliestere, il polipropilene e il clorurovinil-acrilinitrile. 

Va ricordato però che i geosintetici assumono diverse forme e tipologie, materiali e tecnologie produttive, chiaramente destinati a varie destinazioni d’uso. 

La prima grande distinzione da operare è quella tra tessuti e non-tessuti: i non tessuti presentano un intreccio casuale che consente di raggiungere lo spessore di pochi millimetri e di risultare comparabile  a un tessuto classico con trama e ordito.

Quest’ultimo presenta una grande stabilità dimensionale e un’ottima elasticità, a fronte però di una minore flessibilità e di una ridotta capacità di trasmettere sostanze liquide.

 

Alla classe dei tessuti e non-tessuti si aggiungono le georeti e le geogriglie (orientate e non orientate), utilizzate per aumentare la portanza del terreno assorbendo le spinte orizzontali.

Per uno scopo simile abbiamo le geocelle, simili in tutto e per tutto a delle cellette d’ape, ma in grado di essere richiuse e messe in posa con relativa facilità anche in zone impervie e montane.

Componendo questi materiali con altri si possono ottenere anche effetti che vanno oltre la stabilità e sconfinano nel drenante – soprattutto grazie al connubio con le geomembrane.

 

Applicazioni

Oltre al rinforzo geologico e del manto stradale, i geotessili trovano ampio impiego nell’edilizia, anche per il loro costo contenuto rispetto ad altri materiali con funzioni analoghe.

Abbiamo già menzionato la funzione drenante, che si applica a gallerie stradali, tunnel, muri di sostegno ma anche terreni circostanti alle ferrovie. 

L’aspetto interessante è che in edilizia i geotessili possono essere in funzione di una separazione tra strati a diversa granulometria o per ripartire meglio i carichi. È comune infatti trovare geosintetici quando si posa una pavimentazione su un terreno soffice, che abbia bisogno di una struttura in grado di contenerne il movimento.