La sicurezza sulle strade è un problema di salute pubblica di una certa rilevanza. Quindi, chi meglio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) poteva occuparsi di svolgere una ricerca scientifica in merito?

Qui di seguito parleremo proprio di un documento del 2017 utile per capire le dinamiche che regolano un problema complesso come la sicurezza stradale e i coinvolgimenti delle varie autorità che vi orbitano attorno.

Il documento di lavoro al quale accenneremo qui riguardano il Sud-Est asiatico (ma costituiscono comunque uno spunto utile anche per noi) e sono stati sottoposti all’esame e alla decisione del Comitato regionale dell’OMS per il Sud-Est asiatico.

Morti per incidenti a livello globale 

Ricordiamo che quasi 1,2 milioni di persone muoiono e 50 milioni rimangono ferite ogni anno in incidenti stradali, la principale causa di morte tra le persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni nonché nona causa di morte a livello globale. 

Le Nazioni Unite non potevano assistere al fenomeno senza dare una risposta istituzionale: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2010 ha dichiarato il periodo 2011-2020 “Decennio d’azione per la sicurezza stradale” (risoluzione 64/255). 

Il documento d’accompagnamento al decennio parla ad esempio dell’Alleanza internazionale delle organizzazioni non governative, oltre che della necessità di produrre periodicamente dei report sullo stato della sicurezza stradale a livello globale e modifiche alle leggi nazionali e locali sul traffico stradale. 

I Paesi, a seguito di tutti i vari comitati nazionali e sovranazionali nati nel frattempo, dovrebbero adottare un approccio sicuro verso gli incidenti stradali, che coinvolga altri settori per la regolamentazione degli standard dei veicoli, delle infrastrutture stradali e della gestione della sicurezza stradale. 

Il ruolo del settore sanitario

Il paper dell’OMS che prendiamo in esame considera ovviamente la questione prevalentemente dal punto di vista sanitario, com’è nelle sue prerogative.

Quindi, si pone l’accento su quanto sia importante un pronto e corretto soccorso dei feriti della strada.

Il documento di lavoro ottenuto dallo studio è stato presentato alla Riunione preparatoria di alto livello (HLP) per la revisione e le raccomandazioni. 

In sostanza, queste raccomandazioni prevedono, da parte degli Stati membri:

1) Che i ministri degli Stati membri (si parla unicamente di Sud-Est asiatico, per ora) prendano in considerazione la partecipazione alla Riunione di alto livello sulla sicurezza stradale nella regione SEA che si terrà in Thailandia a fine novembre 2017; 

2) Che gli Stati traducano nella pratica gli impegni assunti nel Decennio d’azione per la sicurezza stradale 2011-2020;

3) Che si lavori congiuntamente a creare degli standard di sicurezza, a rafforzare le leggi, a creare piattaforme per la revisione degli standard, a raccogliere e analizzare i dati;

4) Che si partecipi attivamente al processo di sviluppo degli indicatori e degli obiettivi volontari globali. 

Da parte l’OMS prevede non solo di assistere nello sviluppo delle capacità e fornire indicazioni e supporto tecnico agli Stati membri per migliorare i servizi medici di emergenza per le persone ferite e disabili negli incidenti stradali, ma anche di sviluppare delle strategie d’azione.

In particolare, l’OMS si occuperà di creare un quadro completo che copra tutti e cinque i pilastri della sicurezza stradale.

Infine, l’Organizzazione accelererà le attività come la raccolta di dati appropriati per la prevenzione degli infortuni da traffico stradale e rafforzare ulteriormente i finanziamenti per l’agenzia capofila.